Comunicazione Riservata ai Soci ARCI
-via bolzano 3
tel. 0422410590 - treviso@arci.it
ore 9-12.30 e 15-19.00, (sabato chiuso)
seguici su facebook
Scuola Dalmata degli Schiavoni e Chiesa di San Zaccaria, Venezia
Visita guidata a Venezia: Domenica 1 Maggio 2022

Vittore Carpaccio: Storie dei santi Girolamo, Giorgio, Trifone, 1502-1507.

Fin dai tempi più remoti della Serenissima, le relazioni commerciali con la Dalmazia si erano rivelate molto importanti per gli sviluppi della crescente influenza di Venezia nel panorama storico-politico dell’epoca. Queste relazioni divennero ancora più strette dopo il passaggio della Dalmazia sotto il dominio veneziano, all'inizio del XV secolo. Il 24 marzo 1451, duecento dalmati residenti a Venezia si riunirono in assemblea nell'Ospedale di Santa Caterina - di proprietà dei Gerosolimitani – nel sestiere di Castello, per procedere all'elezione dei preposti alla direzione della costituenda confraternita fra i dalmati, per poter ottenere dal Consiglio dei Dieci l'autorizzazione e il riconoscimento civile. La sala dove si svolse la prima assemblea fu la sede per il primo secolo  della confraternita, frequentata sia da dalmati residenti che di passaggio, per lo più operai e marinai. 

I santi protettori della comunità dalmata erano San Giorgio, San Trifone e San Girolamo, ai quali si aggiunse San Matteo dal 24 aprile 1502, quando la confraternita ricevette con una solenne cerimonia una sua reliquia donata da Paolo Vallaresso, già Provveditore della Repubblica a Corone e Modone in Cipro, scalzato dai Turchi ottomani. Fu per questa sede che fra il 1502 e il 1507 Vittore Carpaccio dipinse un ciclo di teleri con le Storie dei santi protettori della confraternita, tuttora visibile nella sala inferiore della Scuola. All'inizio del XVI secolo la comunità eresse a proprie spese l'attuale sede, avvalendosi del progetto di Giovanni De Zan per la facciata di tipo sansoviniano. Oltre al celebre ciclo pittorico di Carpaccio, nei secoli le sale furono arricchite con vari altri dipinti, decorazioni e ornamenti.

Chiesa di San Zaccaria: la chiesa è situata nel sestiere di Castello, presso il campo che da essa prende nome. Al suo interno troviamo  le sepolture di molti dogi e opere di notevole pregio, tra cui i polittici intagliati da Ludovico da Forlì (XV secolo) e una pala del 1505 di Bellini, Madonna in trono col Bambino e santi e dipinti raffiguranti l'Adorazione dei Magi, l'Adorazione dei Pastori e la Visita annuale del Doge alla Chiesa nel giorno di Pasqua. Sulla parete interna della facciata vi sono quattro opere di Antonio Vassilacchi detto l'Aliense. Nei lunettoni alle pareti, un ciclo risalente agli anni '80 del Seicento, composto da 8 opere di Andrea Celesti, Giovanni Antonio Fumiani, Daniel Heintz, Antonio Zanchi, e Antonio Zonca, illustra, caso praticamente unico, le vicende del monastero e della chiesa di San Zaccaria.

1. Lezione a ingresso libero: Mercoledì 27 Aprile, ore 20.00, Sala Sagra, Oratorio di Monigo.

2. Visita guidata: Domenica 1 Maggio 2022. 

Partenza dalla stazione dei treni di Treviso con il treno delle 13.27. La visita alla scuola Dalmata sarà alle 15.00, poi si passerà a San Zaccaria. 

Quota Visita: € 15 comprensiva di lezione, biglietto d’ingresso e guida. Nella quota non è compreso il biglietto del treno.

Informazioni e iscrizioni: telefonando allo 0422/410590; o mandando una mail a treviso@arci.it, presso Arci Treviso, via Bolzano 3; dal lunedì al venerdì, ore 9.00-12.30, ore 15.00-19.00; www.arcitv.it