Arci Treviso, Arci Educazione Permanente
Teatro di figura con Gigio Brunello
Teste Calde
Risorgimento veneto: storie del 1848
Treviso, Cinema Teatro Aurora,
venerdì 7 ottobre 2011, ore 21.00

 

Ingresso libero e gratuito
Informazioni
Arci Treviso, via Bolzano 3, tel 0422410590

 
       

L'Arci di Treviso, organizza venerdì 7 ottobre 2011, alle ore 21.00 a Treviso, Cinema Teatro Aurora, in Via Venier, 32 lo spettacolo di teatro di parola e di figure Teste calde. Risorgimento veneto: Storie del 1848, da un racconto di Gigio Brunello, regia di Gyula Molnar, sculture, scene e interpretazione di Gigio Brunello, progetto realizzato nell'ambito delle iniziative per il 150° dell'Unità d'Italia. Teste Calde. Risorgimento Veneto: Storie del 1848.

La storia di Teste calde - sostiene Gigio Brunello - è uscita da un pezzo di tiglio abbattuto, un albero vecchio di 150 anni. Dice di averlo sottratto alle motoseghe che volevano farne legna da ardere. Il tiglio è ottimo per la scultura. Così si è messo a scolpirlo e, una dopo l'altra, sono uscite venti statuine, venti come le regioni d'Italia, anche se era partito con l'idea di farne un pezzo unico, un monumento. Da due pezzi avanzati ha ricavato gli zoccoli, da infilare in scena, all'inizio, perché la storia comincia nel mondo contadino, tra Veneto e Friuli.
A complicare la storia c'è anche una cassa di fucili, pagati da una colletta patriottica per la difesa di Venezia, mai giunti a destinazione. Siamo nell'autunno del 1848: gli austriaci hanno già riconquistato Veneto e Lombardia e assediano la città lagunare. Il passaggio di mano di questa merce che scotta ci farà conoscere contadini e soldati, spie, disertori e giovani patrioti, amori che parlano lingue ostili, come fossero appena usciti da una novella di Boito. Ci sarà chi sui fucili costruirà la sua fortuna e chi troverà la propria fine.
L'autore, pur interessato solo alle loro storie, per scrupolo di raccontarle al meglio, non è riuscito a ignorare i re, le battaglie, i trattati, i proclami e le solenni promesse che, come ci insegnano i manuali di storia, c'erano allora e sempre ci saranno.
Teste calde approfondisce la ricerca iniziata con 1797. Memorie di Carlino Altoviti e proseguita con Vite senza fine. Storie operaie del Novecento, dove il racconto affidato alla voce dell'attore è vissuto in diretta attraverso oggetti e statue di legno. Ne risulta una sceneggiatura cinematografica, dal dettaglio al campo aperto, mentre l'animatore-burattinaio si alterna tra voce narrante e interpretazione dei diversi ruoli.

Ingresso libero e gratuito.

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