Arci Educazione Permanente
Le Grandi Mostre Marzo-Aprile 2005

L’iniziativa Le Grandi Mostre propone la visita alle più importanti mostre d’arte, Gallerie e musei italiani.
L'iniziativa Le Grandi Mostre propone la visita alle più importanti mostre d'arte, Gallerie e musei italiani.Il programma di marzo - aprile 2005 prevede le visite guidate alle mostre Rappresentare il corpo  di Bologna e Il Bello e le Bestie  di Rovereto. La lezione introduttiva e la visita guidata di Bologna sono condotte dall'insegnante Luciano Franchin.







1 - Lezione introduttiva:
      giovedì 3 marzo 2005, ore 20.00, Scuola Magistrale "Duca degli Abruzzi",
      insegnante Luciano Franchin
     Rappresentare il corpo. Arte e anatomia da Leonardo all'Illuminismo a Bologna,
     Museo di Palazzo Poggi

2 - Rappresentare il corpo. Arte e anatomia da Leonardo all'Illuminismo
      Visita guidata a cura di Luciano Franchin:
      domenica 13 marzo 2005, Bologna. Museo di Palazzo Poggi

3 - Il Bello e le bestie. Metamorfosi, artifici e ibridi dal mito
     all'immaginario scientifico

      Visita guidata a cura del MART:
      domenica 3 aprile 2005, Rovereto. MART -

 

Informazioni e iscrizioni

Fino a mercoledì mercoledì 9 marzo 2005, presso Arci Treviso, via Bolzano 3.
Dal lunedì al venerdì, ore 9.30 - 12.30, ore 14.30 - 19.30; il sabato ore 10.00 - 12.30; telefono 0422/410590 - fax 0422/411162.
Quota d'iscrizione Bologna+Rovereto: € 60,00 comprensivi di lezione, biglietti d'ingresso per visite guidate, viaggi andata/ritorno e tessera Arci 2005 (€ 55,00 soci Arci 2005, obiettori e adulti sopra i 60 anni).
Solo Bologna: € 35,00 comprensivi di lezione, biglietto d'ingresso, viaggio andata/ritorno e tessera Arci 2005 (€ 30,00 soci Arci 2005, obiettori e adulti sopra i 60 anni).
Solo Rovereto: € 40,00 comprensive di lezione, biglietto d'ingresso, viaggio andata/ritorno e tessera Arci 2004 (€ 35,00 soci Arci 2005, obiettori e adulti sopra i 60 anni).


Rappresentare il corpo.
Arte e anatomia da Leonardo all'Illuminismo
Bologna, Museo di Palazzo Poggi

Prima che i sali d'argento sui dagherrotipi (e poi le radiazioni sulle lastre) fissassero in immagini riproducibili ciò che si nasconde dentro il corpo, la scienza si serviva dell'occhio degli artisti. Questi sapevano valutare la forma delle ossa, degli organi e dei muscoli esattamente come i cerusici, ma in più disponevano degli strumenti per rappresentare il corpo in tavole anatomiche di grande verità.
La mostra di Palazzo Poggi illustra in oltre 200 dipinti, disegni, sculture, incisioni e codici il rapporto di scambio tra scienza e arte, che permetteva al medico lo studio dei disegni fuori dall'obitorio e all'artista di acquisire nuove abilità nella rappresentazione plastica dei soggetti umani.
L'esposizione procede dagli esordi della disciplina, dovuti al manuale di Anathomia compilato da Mondino sulla scorta dei modelli classici e arabi, al genio pratico e artistico di Leonardo. Documentato con otto disegni provenienti dalla Royal Library. Poi, nel XVI secolo, il sapere potrà contare su un nuovo strumento di diffusione e riproduzione sempre esatta in ogni copia: il libro a stampa. E il De humani corporis fabrica di Andrea Vesalio si gioverà di tavole realizzate dalla bottega di Tiziano.
Ma il punto di partenza resta l'osservazione durante la dissezione del cadavere: come Padova, anche Bologna si dotava di teatri anatomici. E depongono a favore del grande significato sociale della lezione anatomica le opere che le gilde dei chirurghi olandesi commissionano tra Sei e Settecento a Aert Pietersz e Michial van der Meer.
Di questo salto di qualità nella rappresentazione si giovano i teschi e le ossa che il Barocco dissemina sulle tele, nei temi della vanitas e del memento mori.
Il percorso espositivo si conclude nelle stanze del Museo che ospitano le statue e i preparati anatomici in cera dell'Istituto delle Scienze.

 

Il Bello e le bestie
Metamorfosi, artifici e ibridi dal mito all'immaginario scientifico
Rovereto, MART - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea

Bestie benigne scelte come totem. Bestie custodi del futuro nelle viscere, nel volo, nei versi che i sacerdoti sanno interpretare. Bestie vestite da uomini nelle favole come gli uomini si travestono da bestie nel carnevale, rese portatrici di vizi, virtù e della parola morale. Scambi e contatti tra la natura animale e l'umana fino alla relazione più ambigua ed estrema: l'unione di uomo e bestia.
Il percorso espositivo del MART, curato da Lea Vergine e Giorgio Verzotti, parla di questo incrocio e dei suoi ibridi nell'immaginario visivo occidentale. Quasi 180 opere e due secoli di tendenze e sensibilità, dai Simbolisti all'ipercontemporaneo Cattelan. Eccezionali prestiti dal Louvre, dal Centre Pompidou, dal Victoria and Albert Museum di Londra, Collection Museum of Contemporary Art di Chicago, Neue Pinakothek di Monaco, l'Alte Nationalgalerie di Berlino, Uffizi.
Opere di Von Stuck, Barney, Klinger, De Chirico, Magritte, Picasso, Bacon, fino ai recentissimi lavori di Haronitaki, Maraniello, Ontani. Che riassumono archetipi senza tempo: dalla mitologia alla manipolazione genetica.
I riferimenti culturali del passato sul tema del divenire animale sono offerti da opere più risalenti: vasi e i bronzetti greci e romani raffiguranti i protagonisti di miti e leggende, le visioni oniriche delle incisioni di Albrecht Dürer, lo splendido Giudizio di Re Mida di Cima da Conegliano, L'uccellatore dell'Arcimboldo, ma anche l'Arrigo Peloso, Pietro Matto e Amon Nano di Carracci, e le incisioni di Goya. Ma, se questo è il cervello della mostra, il suo cuore sono tre straordinarie opere di Francis Bacon: Chimpanzee, Portrait of Michel Leiris e Sphinx, dove la perdita di controllo razionale fa prevalere la corporeità e gli istinti, anche nelle fisionomie.