Arci Educazione Permanente
Le Grandi Mostre Febbraio 2004

L’iniziativa Le Grandi Mostre propone la visita alle più importanti mostre d’arte, Gallerie e musei italiani.
Il programma di febbraio 2004 prevede le visite guidate alle mostre Africa. Capolavori da un continente di Torino e Montagna. Arte, scienza e mito di Rovereto. Le visite guidate e la lezione introduttiva sono condotte dall’insegnante Valentina Cantone.

1 - Lezione introduttiva: giovedì 29 gennaio 2004, ore 20.00
- Africa. Capolavori da un continente
- Montagna. Arte, scienza e mito. Da Dürer a Warhol

2 - Africa. Capolavori da un continente
Visita guidata: domenica 1 febbraio 2004,
Torino, GAM - Galleria d’arte moderna

3 - Visita guidata: Montagna. Arte, scienza e mito. Da Dürer a Warhol
domenica 8 febbraio 2004,
Rovereto, MART - Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto

 

Informazioni e iscrizioni

Fino a mercoledì 28 gennaio 2004, presso Arci Treviso, via Bolzano 3.
Dal lunedì al venerdì, ore 9.30 - 12.30, ore 14.30 - 19.30; il sabato ore 10.00 - 12.30; telefono 0422/410590 - fax 0422/411162.
Quota d’iscrizione Torino+Rovereto: € 75,00 comprensivi di lezione, biglietto d’ingresso per visite guidate, viaggi andata/ritorno (Torino+Rovereto) e Tessera ARCI 2004 (€ 70,00 soci ARCI 2004, obiettori e adulti sopra i 60 anni).
Solo Torino: € 50,00 comprensivi di lezione, biglietto d’ingresso, viaggio andata/ritorno e Tessera ARCI 2004 (€ 45,00 soci ARCI 2004, obiettori e adulti sopra i 60 anni).
Solo Rovereto: 40,00 comprensivi di lezione, biglietto d’ingresso, viaggio andata/ritorno e Tessera ARCI 2004 (€ 35,00 soci ARCI 2004, obiettori e adulti sopra i 60 anni).

Africa. Capolavori da un continente
Torino
GAM - Galleria d'Arte Moderna

La mostra Africa. Capolavori da un continente presenta in quattro sezioni oltre 400 opere, datate dal primo millennio all’inizio del secolo scorso e provenienti dalle maggiori collezioni d’Europa, America e Africa. Si è cercato, forse per la prima volta, di fondare un percorso coerente di storia dell’Arte Africana e di stabilire un confine definitivo tra arte e artigianato, selezionando solo opere antiche e di effettivo valore estetico.
La mostra sottolinea la diversità della creazione artistica africana che non è imitazione del reale, anche quando è realistica, ma è il prodotto di una potente forza espressiva.
La prima sezione è dedicata all’arte antica, la meno nota e la più sorprendente per i lavori in mostra: sculture in terracotta della regione di Nok (VI - VII secolo), capolavori sofisticati di una civiltà che dominò per quindici secoli l’area dell’odierna Nigeria; sculture bronzee di impressionante classicità dal Museo Nazionale del Lagos; sontuosi bronzi del Benin, il più ricco e grande regno africano; sculture lignee dei popoli della Falesia, i Dogon (XI - XV secolo).
La seconda sezione è dedicata alla più vasta selezione di avori afro-portoghesi mai esposta: incisioni finissime, gioielli realizzati da artisti africani su committenza europea.
La terza sezione ospita una raccolta di capolavori di autori europei che, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, scoprirono l’arte africana, modificando profondamente la loro espressione artistica e la storia dell’arte occidentale, con opere di Picasso, Modigliani, Brancusi, Derain, Matisse, Moore, Legér, Laurens, Gauguin.
L’ultima sezione espone 120 sculture dall’eccezionale valore estetico: maschere, statue e feticci dell’arte africana d’inizio ’900, che suscitarono l’interesse delle avanguardie parigine per un’arte allora definita primitiva e il conseguente diffuso collezionismo in Europa e in America.
Amadou Kourouma, uno dei maggiori scrittori africani contemporanei, ha scritto un testo per la mostra, diviso in veglie o stazioni, al modo dei cantastorie tradizionali africani.

 

 

Montagna. Arte, scienza e mito. Da Dürer a Warhol
Rovereto
MART - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea

La mostra sulla montagna presenta oltre 250 dipinti, un piccolo lotto di sculture, e circa 200 documenti, da carte geografiche a modelli d’epoca ad apparati fotografici, provenienti da Louvre, Tate Gallery, Brera, Uffizi, Staatliche Museen di Berlino. Una ricca e autorevole ricognizione sul fascino della montagna, con le sue implicazioni artistiche, filosofiche e scientifiche.
Il percorso è suddiviso in quattro sezioni.
Nella prima, L’intuizione e la ricerca scientifica, con artisti fiamminghi e tedeschi del Quattro e Cinquecento, viene mostrato il passaggio da una visione immaginifica della montagna alla riflessione scientifica critica, con i primi tentativi di rappresentazione veritiera della natura di Dürer.
Segue La scoperta della montagna. Dal Sublime al Romantico: la montagna che attrae e respinge, esalta e impaurisce, tra bellezza sublime e terrore. Con opere che vanno dal '700 francese di Füssli, Wolf, Dorè, alla visione romantica ottocentesca di Friedrich, Schinkel, Dahl.
La terza sezione, La smaterializzazione della montagna. Dal Simbolismo all’espressionismo ci conduce in pieno ’800 fino agli inizi del XX secolo, con Vallotton, Moreau, Münch, Cézanne, Hodler, Kandinskij, Kirchner, De Chirico, tra gli altri.
L’ultima sezione, La negazione della montagna. L’arte contemporanea, ci porta al periodo successivo alla seconda guerra mondiale. Cambiano la percezione dell’artista, i linguaggi e i mezzi espressivi: dall’art brut di Dubuffet, al pop di Warhol e Schifano, all’arte povera di Richter e Merz, ai Neue Wilde come Georg Baselitz, alla transavanguardia di Enzo Cucchi, fino a Le tre cime immacolate di Anish Kapoor, che riprendendo la modellistica al computer tipica della geologia, chiude idealmente la mostra, in un dialogo ravvicinato con la scienza contemporanea.